Alfredo Ascani // Sull'arenile di Torvaianica
Nell'ariosa giornata settembrina sfumato il mare nel cielo cinerino, investigavano, i miei cari amici sull'incompiuto sogno affievolito. Camminavamo sull'ispessita riva confrontando gl'incisi della vita, e con disperante voce emozionata sull'in sé della cosa frantumata. E nel discorso sempre più addentrato vestivamo il vissuto più impegnato, mentre l'arenile saturo di pioggia ci ricamava il piede, e l'alterigia. Sul ritomo il passo risaggiava le già smussate orme dell'andata, forzando il segno quasi a render vivo il verboso sdegno fuggitivo. Solidale sulla linea spaziante si coglieva il tema riecheggiante: narrava la smorta linea consistente l'orrore del passato e del presente, che si specchiava senza travisare tra il grigio cielo ed il ceruleo mare.