Alfredo Ascani // Lamento del cosmologo confuso

Copertina Anno 2009

E’ insistente la rorida goccia nel centro, anche insapore,
un'ampolla silenziosa, un placido espandersi, "lo primo motore".
Una lacrima foriera di vita, inconsapevole? E questa m'intriga
ed io; l'esperto, avverto il tonfo, e vedo propagarsi l'infinita
onda repulsiva.

Infinita certo agli occhi mortali, che si accrescono meravigliati,
beneficati fruitori di questa originale decisione,
cerchi più che millenari disegnati su un tronco universale:
immaginiamo l'infaticabile levigata silenziosa ragione.

Dunque, un'ampolla dorata distingue e lievita lo spazio siderale.
Quale la prima, e quante ancora potranno consumarsi?
A quale, addebitarci? Consapevoli osservatori di questa mirabile
espansione.

Mi confonde il pensiero dell'annullarsi, s'interrompe il mega
processo, la bellezza la vita l'evoluzione.
D'Orione la cintura e le Orse volatizzarsi dalla volta tersa,
un nero sipario scendere sulla solitudine: la più intensa.

Questo e' il tragico remoto ritorno, che il cosmologo prevede,
tornare ad un nocciolo di massa infinita, riavvolgendo
nel faticoso filo le cime solari e l'umana risacca dei sogni,
fan fede i nebulizzati spruzzi marini ai frangionde.

Non crediate prematura l'afflizione, solo chi nel futuro vede
anticipa comprende e si confonde.....
i luminosi pensieri, il millenario sudore,
ed albe e tramonti come mitiche ombre,
è il tutto ricompresso in uno attonito bottone.

Perche il lamento? Perche inseguo l'unitario multiforme,
l'algido chiarore della luna
e il liberatorio galoppo del destriero su una duna.

Ma una ridente fenice nasconde
il cosmico capolinea, l'annichilita massa sapiente,
un attimo poi l'incredibile accadrà:
la freccia del tempo s'inverte
e tutto si dipanerà poi inversamente.