Alfredo Ascani // L'elogio del disincanto

        Oh, è questo disincanto che alimenta "mi vida"
        la fiocina che uncina la frotta dei pensieri, 
        quelli veri, che non arpiona i temi colorati 
        assemblati per facili orecchi ineducati.
        
        Come amo quel verso che sorge improvviso 
        privo d'entusiasmo quasi raggelato 
        colto fra i tanti variegati: la punta acciaiosa 
        scorrere sa nella remota parte più ombrosa.
        
        Eppure sa indagare, questo cuore solare 
        che nutre molte sfere: quei planetari pensieri 
        naviganti come impropri guastamestieri, 
        per limitarne l'incanto e gli arcobaleni chiosare.
        
        Disegna un mito la solitaria uranica ellisse 
        che il cercatore insegue con Il pupille fisse, 
        ma sfuoca sulla lente tanto è remota così, 
        col tempo scopre e annota, il disincanto